sabato 20 luglio 2013

IL PROCESSO FORMATIVO INTEGRATO DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

La Metodologia Operativa si caratterizza in termini di complessità sistemica intervenendo su due piani : • a livello dei singoli principi supera le rigide ripartizioni indotte da una didattica tradizionale, scandita per singole unità disposte secondo percorsi lineari; • a livello situazionale ambisce ad impostare un “dialogo interattivo” come in realtà richiede la natura integrata e fluida della gara . Il processo metodologico 1. “tematizzare” convenientemente i contenuti da insegnare; 2. “ gerarchizzare “ la conoscenza in porzioni (o blocchi testuali) che corrispondono a sottotematizzazioni, ciascuna delle quali prepara e fonda le condizioni di comprensione e apprendimento delle porzioni seguenti. Per questa loro idoneità a promuovere risultati conoscitivi le porzioni di conoscenza insieme con le operazioni di apprendimento sono organizzate come moduli, componibili in diversi modi. I moduli non sono considerati come contenuti da aggiungere, essi si mescolano tra di loro costituendo delle unità multiple realizzando il principio della: Unità nella Molteplicità. Questa metodologia fa riferimento alla visione complessa del gioco del calcio ed alle nuove scoperte delle neuroscienze che hanno arrecato un notevole contributo circa il funzionamento della mente nei suoi processi cognitivi di apprendimento, memorizzazione, elaborazione dei concetti. Con questa Metodologia si fa compiere un notevole passo in avanti al concetto di formazione ed apprendimento, intesi non più come capacità meccanica di assimilazione, memorizzazione e ripetizione ma come un processo personale continuo e pervasivo di costruzione delle conoscenze, che si sviluppa attraverso le seguenti tappe: - percezione: fase della decodificazione dei concetti ; - elaborazione: fase della discriminazione (individuazione delle caratteristiche)classificazione, ( estrapolazione di alcune caratteristiche ) aggregazione ( unione delle caratteristiche con quelle già archiviate ), generalizzazione ( trasferibilità ); - inferenza: fase della previsione; - decisione: selezione delle opzioni; - attuazione, fare comprendere agli altri la scelta compiuta. Considerato che i principi di gioco non sono compartimenti stagni, ma relazionati tra di loro in maniera dinamica, gli apprendimenti vengono promossi tenuto conto dei diversi contesti. Quindi situazioni reali con un approccio complesso, sistemico, attraverso la pedagogia dell’indagine e della scoperta per educare la creatività del calciatore a trovare risposte efficaci adattandosi al variare delle situazioni tecnico tattiche particolari. I principi metodologici - significatività: collegamento con le conoscenze pregresse e con quelle future; - motivazione: attribuire un senso concreto; - direzione: descriverne le finalità; - continuità: ritornare più volte sul concetto con modalità e forme sempre nuove; - integrazione: parte di un progetto generale; - stabilizzazione: guida e sostegno del ricordo; - trasferibilità: applicazione a situazioni nuove. Matrice culturale di riferimento • carattere attivo del sapere, il calciatore elabora e non subisce quando è chiamato a cimentarsi con situazioni problematiche da protagonista; • carattere partecipativo della creazione, il calciatore risponde in modo non stereoripato quando è in una situazione di autoapprendimento; • carattere investigativo della creazione dei saperi, il calciatore matura nuovi saperi e non riproduce saperi in forma ripetitiva quando è posto di fronte a questioni da risolvere; • carattere rappresentativo della realtà nella creazione dei saperi, il calciatore perviene a saperi inediti quando lavora attorno alla sua (individuale e/o di gruppo) rappresentazione della realtà e non con saperi da essa disgiunti; • carattere trasformativo della creazione dei saperi, il calciatore che modifica arricchendola la sua rappresentazione della realtà personale e quella del gruppo in cui opera, anziché chiudersi nella sua semplice conservazione. Le Categorie del tempo e dello spazio di gioco Sono ritenute le essenze del gioco del calcio e rappresentano la struttura del percorso di apprendimento tecnico-tattico . Si possiede una categoria, quando si è in grado di riconoscere in una cosa la presenza degli attributi che definiscono la classe di quella categoria. Le categorie servono anche per facilitare il recupero delle informazione che si conoscono dalla memoria, perché con esse le cose hanno un preciso scopo ed un ordine, ma servono anche a prepararci ai futuri incontri con la realtà del gioco del calcio, nel senso che le cose in cui ci imbatteremo risulteranno non nuove se potremo includerle in categorie che già possediamo e questo ci metterà nella condizione di governare anche le situazioni non previste. La struttura gerarchica delle Categorie Le categorie di spazio e tempo sono analizzate utilizzando due dimensioni: verticale e orizzontale • Nella dimensione verticale le categorie vengono strutturate su base gerarchica partendo da quelle più semplici fino alle più complesse in funzione della promozione delle capacità di gestire anche le situazioni impreviste. Per esemplificare: impariamo a nuotare per affrontare il mare calmo ed agitato, oppure o correre in pista o su un terreno accidentato e questo avviene perché cosi operando educheremo le capacità sia di intuizione che di memoria che ci consentiranno di scegliere , organizzare ed adottare le strategie più idonee alle varie e diverse richieste ambientali. A questo proposito è utile fare un passo indietro allorquando abbiamo affermato che la Metodologia Operativa ci convince perché capace di superare tutte le diatribe tra le varie scuole di pensiero che si richiamano al cognitivismo. Infatti essa coniuga, perché riconosce sia la funzione della esperienza che dell’intuizione, l’opera sia del Piaget che della Gestalt che avevano determinato nel campo dell’educazione motoria e sportiva la nascita di quel dualismo metodologico: da una parte i fautori del metodo analitico, e dall’altra i sostenitori del metodo globale. Inoltre, con questa Metodologia si supera la vecchia contrapposizione tra tecnica,tattica e motorio: l’attività tattica ( decidere cosa fare ) e l’attività tecnica ( concretizzare la decisione ) vengono considerate in modo interattivo,così come non si possono risolvere problemi di natura tecnica se non si possiedono le soluzioni motorie adatte. La mancata acquisizione delle abilità motorie per concretizzare le intenzioni tattiche può costituire un serio ostacolo per l’apprendimento. Il rilievo che assume l’aspetto tattico non deve porre in secondo piano la dimensione esecutiva legata al controllo ed alla regolazione dei movimenti. La costruzione del pensiero tattico passa obbligatoriamente attraverso lo sviluppo delle potenzialità motorie individuali. Nella Metodologia Operativa le abilità tecniche sono parte integrante e ben definita del progetto di gioco, influenzate dal potenziale motorio, il tutto a garanzia della realizzazione delle decisioni assunte. La Metodologia Operativa risolve il conflitto esistente fra le esigenze di comprendere adeguatamente la situazione di gioco e la richiesta della correttezza esecutiva della risposta cinetica e tecnica, che avevano determinato l’elaborazione di due ben distinte scuole di pensiero: - la pedagogia degli schemi tattici; - la pedagogia delle risposte agli stimoli. Vediamo brevemente le caratteristiche dei due modelli: Pedagogia degli schemi tattici Percezione dello stimolo------- analisi della situazione ed elaborazione mentale---------- risposta Questo modello presenta alcuni limiti. - La percezione degli stimoli non è una semplice copia della realtà ma è un processo di riconoscimento complesso; - Il modello deve essere arricchito da una serie di feedback che servono a confrontare le informazioni percepite con quelle registrate nella memoria motoria per consentire il continuo adattamento delle soluzioni programmate; - In questo modello, l’elaborazione mentale non tiene conto delle tappe fondamentali del processo elaborativo ( anticipazione, processi decisionali, confronto tra memoria operativa e memoria a lungo termine, orientamento dell’attenzione, scelta del programma, modulazione dei parametri esecutivi ). Risulta perciò fondamentale che l’atleta riesca a riconoscere, il più rapidamente possibile, i segnali realmente significativi eliminando le informazioni inutili ed i messaggi distorti. Queste riflessioni diedero origine al modello teorico di allenamento tattico basato sull’associazione tra stimoli e risposte. Pedagogia delle risposte agli stimoli Secondo questo modello, l’allenamento consiste nel migliorare l’associazione tra stimoli e risposte attraverso esercitazioni che abituano l’atleta a scegliere il più rapidamente possibile la risposta più adeguata allo stimolo percepito. Percezione/Analisi della situazione-------- Memoria---------- Soluzione mentale del problema/ Soluzione motoria del problema---------- Risultato dell’azione. Il limite di questo modello teorico è quello di apparire “ passivo “ perché prevede che l’atleta reagisca semplicemente adattandosi agli eventi sulla base delle informazioni ricevute senza operare alcuna azione per condizionare preventivamente le intenzioni dell’avversario. In altre parole: l’atlete reagisce agli stimoli senza provocarli, mentre nel calcio risulta estremamente importante elaborare anche autonome iniziative rispetto le informazioni recepite. Il modello invece della Metodologia Operativa basato sul concetto di “ ENAZIONE “, coniugazione del ragionamento e della presa di decisione risolve il problema. La Metodologia Operativa si basa sul presupposto che l’atleta è in grado di elaborare delle decisioni autonome circa le informazioni percepite durante la situazione. La Metodologia Operativa ritiene invece che tutti i metodi sono importanti e che compito dell’allenatore è quello di scegliere di volta in volta quello più idoneo quando in certi casi addirittura diviene necessario usarli contemporaneamente. • Proprietà psicologiche importanti nella struttura gerarchica delle categorie: Le relazioni tra gli elementi diventano sempre più efficaci quando si sale nei livelli della gerarchia I vari livelli hanno un diverso peso dal punto di vista tecnico tattico. Ci sono dei meccanismi che permettono di mettere in relazione i vari livelli. Salienza cognitiva dei livelli • Tra i livelli gerarchicamente ordinati, uno è privilegiato dal punto di vista cognitivo: il livello di base. Il livello di base fornisce l’accesso a tutti quelli successivi. E’ quello in cui avviene l’identificazione attraverso l’interazione tra conoscenze esistenti e informazione percettiva. Quali sono i meccanismi alla base dei legami tra i concetti e dell’interconnessione tra i diversi livelli? Principio della diffusione dell’attivazione: quando un nodo concettuale viene attivato, l’attivazione si propaga agli altri nodi in funzione del tempo e della vicinanza (e della forza dei legami associativi). L’attivazione decade nel corso del tempo e quindi attiva soprattutto i nodi concettuali vicini. I nodi più vicini (e quelli maggiormente associati) al nodo da cui è partita l’attivazione riceveranno maggiore attivazione. I nodi più attivi sono anche quelli più facilmente recuperabili. Come abbiamo detto in precedenza e come dati sperimentali hanno confermato il cervello è organizzato per moduli. Ciascun modulo è costituito da uno specifico circuito che si occupa di un aspetto parziale della conoscenza. Gli innumerevoli circuiti modulari di cui si serve la mente per le sue funzioni cognitivi sono anche organizzati per livelli. Alcuni moduli agiscono a livelli superiori rispetto ad altri. Per quanto riguarda un singolo oggetto, il livello più basso riguarda la percezione/anticipazione generale, il livello più alto riguarda la percezione/anticipazione particolare. Questo circuito ci consente di richiamare alla mente azioni ed eventi già percepiti o di immaginarne nuovi. Esso si “esercita” a questa funzione durante la percezione anche se, ovviamente, può agire in modo autonomo. Le scene e gli eventi si susseguono temporalmente sulla base dell’esperienza pregressa. Tanto nell'atto percettivo, quanto in quello rappresentativo, in questo circuito, l’ipotesi modale ( tempo ) precede quella spaziale.